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Da quell’anno in poi i progressi dei Portoghesi sulle coste occidentali d’Africa si fanno più rapidi, salvo una interruzione di tre anni, dal 1437 al 1440, cagionata dalla infelice impresa contro Tangeri nel 1437, dalla morte del re D. Duarte (9 settembre 1438) e dai torbidi interni manifestatisi nel Portogallo durante i primi mesi del regno di Alfonso V.


64. Navigazioni dei Portoghesi dall’anno 1434 all’anno 1446. — In questi dodici anni ecco quali furono, cronologicamente, i principali viaggi eseguiti, per ordine di D. Enrico, al di là del capo Bojador.

1434. — Gil Eannes e Alfonso Gonçalves Baldaya, a capo di due navicelle, scoprono la costa occidentale d’Africa al sud del capo Bojador per un tratto di 30 leghe (secondo Giovanni Barros), di 50 (secondo il cronacista Zurara), e sino al Rio dos Ruivos, detto altrimenti Angra dos Ruivos.

1435. — I medesimi navigatori esplorano la costa africana sino a Pedra da Galé, al di là di un estuario detto, alcuni anni più tardi, Rio do Ouro: il punto estremo della loro navigazione sarebbe a porsi, secondo il Barros, a 50 leghe, e, secondo il Zurara, a 120 leghe dal capo Bojador.

1436. — Una caravella portoghese è costretta dal cattivo tempo a far ritorno in Portogallo senza aver potuto raggiungere la costa africana.

1437. — Un’altra caravella giunge all’estuario scoperto nel 1435, ove fa una buona incetta di pelli e di olio di lupi marini.

1440. — Due caravelle si recano pure al medesimo estuario, e fanno ritorno in Portogallo cariche degli stessi prodotti di cui nel viaggio precedente.

1441. — Antonio Gonçalvez, a capo di una caravella, recasi all’estuario del 1435, e vi è raggiunto da Nuno Tristam. I due capitani fanno un’escursione nel deserto saharico, sorprendono una carovana e si impadroniscono di alcuni Mori. Antonio Gonfalvez ritorna in Portogallo: Nuno Tristam continua la sua navigazione verso mezzodì, scopre il Capo Bianco e riconosce l’entrata settentrionale della Baia di Arguin.

1442. — Antonio Gonçalvez ritorna all’estuario già visitato