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primo, di fondare uno stabilimento nell’isola Terceira (Bracir delle carte italiane). Ma questo tentativo non gli riuscì, e fu un altro Fiammingo, Giacomo di Bruges, che ottenne dall’Infante la concessione dell’isola nell’anno 1450. Per altro lato i Fiamminghi riferiscono che già nel 1445 la stessa isola era stata scoperta da Van der Berger. Comunque sia, pare accertato che essa venne aggiungersi alle Azore tra il 1444 e la concessione del 1450. Nel documento relativo a questa concessione appare poi il nome di Terceira o terza in surrogazione di quello dell’Isola di Gesù Cristo che le avevano dato i nuovi scopritori, probabilmente perchè vi erano approdati in uno dei giorni consacrati a Dio fatto Uomo, quali sarebbero il dì del Santo Natale o quello della Circoncisione.

Le altre quattro isole del gruppo centrale, Graciosa, San Giorgio, Fayal e Pico, erano già sicuramente conosciute prima dell’anno 1449, poiché sappiamo da Giovanni Barros che in quel’anno il re Alfonso permise all’infante D. Enrico di provvedere alla colonizzazione delle sette isole delle Azore scoperte sino a quel tempo. E i cronacisti portoghesi ricordano come scopritore di Graciosa il fiammingo Van der Haagen, e come primo colonizzatore di Fayal e Pico il fiammingo Josse van Huerter, suocero del celebre Martino Behaim di Norimberga.

Quanto alle isole Flores e Corvo, pare che esse fossero visitate, per la prima volta, da due Casigliani, Antonio e Lope Vaz, e certo prima dell’anno 1453, giacché in questo medesimo anno il re Alfonso V faceva donazione dell’isola Corvo al suo figlio naturale Alfonso di Braganza.

63. Gil Eannes (1432-88). — Dopo la scoperta e la colonizzazione di Madeira e Porto Santo, l’Infante D. Enrico continuò a mandare ogni anno delle navi alla costa africana al di là del capo Non. Ma tutti i tentativi fatti per oltrepassare il capo Bojador andarono falliti per dodici anni. Solo nel 1433, secondo alcuni autori, nel 1434, secondo altri, un ardito marinaio di Lagos, Gil Eannes, dopo un primo viaggio da lui fatto nell’anno precedente (1432 o 1433) e rimasto senza risultato, riuscì a doppiare il temuto promontorio.

Hugues, Storia della Geografia, II. 13