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chiamarono Petit Dieppe. Quivi terminarono di caricar le navi di morphi e del pepe detto malaghetta, e, ritornando sui loro passi, giunsero a Dieppe negli ultimi di maggio del 1365.

Nelle imprese successive si mostrano associati i mercanti di Rouen con quelli di Dieppe coll’allestimento di quattro navi, due delle quali dovevano commerciare lungo la costa dal Capo Verde al Petit Dieppe, e le due altre spingersi più avanti nella direzione di oriente. Ma la grande quantità di pepe che una di queste ultime trovò al Grand-Sestre1 bastando all’intero carico, non le permise di andare più lungi, mentre la quarta nave, sorpassando la costa dei Denti, giunse sino alla costa seguente, dalla quale ebbe a riportare alcun poco di polvere d’oro, ma in compenso una grande quantità di avorio.

Tanto a Grand-Sestre quanto alla Costa dell’Avorio i Francesi non avevano avuto però dagli indigeni favorevole accolienza, e fu questa la regione che li indusse a limitare, negli anni seguenti, le operazioni di commercio al tratto compreso tra Petit-Dieppe e il Grand-Sestre, da essi battezzato col nome di Parigi. È per renderle più facili, si stabilirono in questi due luoghi, pure mantenendo alcune fattorie al Capo Verde, a Sierra Leone e al Capo di Monte.

Tuttavia, nell’anno 1380, diminuiti i profitti sia per la rivalità degli stranieri che da cinque anni frequentavano pure l’Africa occidentale, sia per la grande quantità dei prodotti africani importati in Europa, i mercanti di Dieppe e di Rouen risolvettero di spingersi più in là, cioè sino al luogo medesima in cui, sedici anni prima, si era trovato dell’oro.

Venne perciò equipaggiata a Rouen una nave di circa 150 tonnellate, la Nostra Donna del Buon Viaggio, la quale, partita nel settembre, giunse alla Costa d’Oro verso la fine del decembre, donde, nove mesi dopo, ritornò a Dieppe con un ricco



  1. Questo nome è desso un ricordo delle anteriori navigazioni dei Genovesi alla costa occidentale d’Africa?