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da quella cinque, dieci, venti e quaranta miglia: le navi si diressero verso una di esse, ma non vi trovarono che alberi di grande altezza. Una quarta, affatto deserta di abitanti, era abbondantemente provvista di acque eccellenti, come pure di falchi e di altri uccelli rapaci, e di colombi che si lasciavano uccidere a colpi di bastone. In un’altra isola si mostrarono alte montagne rocciose coperte di neve per la maggior parte del tempo: le pioggie vi erano frequenti, ma con cielo sereno il suo aspetto era veramente delizioso.

«I naviganti visitarono altre 13 isole, le une abitate, ma non egualmente, le altre deserte. Il mare era colà assai più tranquillo che il Mediterraneo, e formava buoni ancoraggi ma pochi porti. Essi trovarono di più un’altra isola, nella quale però non discesero, perchè si offerse al loro sguardo una cosa straordinaria. Colà si innalza cioè una montagna avente 30 e più miglia di altezza, visibile da grande distanza e sul vertice della quale appare qualcosa di bianco; e siccome tutta la montagna è rocciosa, quel bianco presenta la forma di una cittadella, ma si suppone che invece si tratti di una roccia molto aguzza con in cima un albero della grandezza, a un dipresso, dell’albero di una nave, al quale sarebbe appesa una verga con una grande vela latina e tesa in tutta la sua lunghezza: essa pare in seguito abbassarsi a poco a poco a guisa dell’albero di una nave lunga, per innalzarsi poi, continuando sempre nella stessa maniera, qualunque sia la posizione dalla quale la si osservi. Supponendo che questo prodigio fosse prodotto da qualche incantamento magico, i marinai non osarono prendervi piede.

«Molte altre cose essi videro, che il detto Nicoloso però non volle raccontare. Tuttavia pare che quelle isole non sieno ricche, perchè la spedizione appena trovò tanto da coprire la spesa dell’allestimento... I quattro uomini condotti a Lisbona sono nativi dell’isola Canaria; essi non intendono alcuna lingua, sono di statura non superiore alla nostra, di membra forti e molto intelligenti. Non conoscono nè oro, nè argento, nè spezie. Hanno poi gli abitanti di quelle isole un sistema di numerazione, nel quale pongono la decina a destra dell’unità».