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Meldan, cioè mercato, perchè quivi si radunano sovente, per trattare i loro affari, gli abitanti dei dintorni.

Nell’Armenia, che il Mandeville chiama Ermonye, si innalza l’Ararat, perpetuamente coperto di neve. Sulla sua cima è l’arca di Noè, la quale, quando è bel tempo, è visibile alla distanza di sette miglia, conformemente a quanto si legge nella relazione di Haitho: «Et licet propter abundantiam nivium, quae semper in ilio monte reperiuntur tam hieme quam aestate nemo valet ascendere montem illum, semper tamen apparet in eius cacumine quoddam nigrum quod ab hominibus dicitur esse arca».

Tre strade principali conducono alla Terra Santa: la prima, per Joppe, Rames (Ramatha), Lydda o Diospolis, Emmaus, e il monte Modin, mena a Gerusalemme 1. La seconda parte da Costantinopoli, attraversa il braccio di San Giorgio (Vedi pag. 51), e tocca successivamente Pulveral (Paurae o Paurace, non lungi dalla imboccatura dell’Halys nel mar Nero), Cynople (Sinopolis, l’antica Sinope) e molti altri luoghi, di cui è impossibile stabilire la corrispondenza con quelli della Geografia moderna. La terza strada passa per Tursolt (antica Tarsus), il fiume Farfar che sbocca in mare al disotto di Antiochia, Lacuth (Laodicaea), Geble, Tortosa, Gamela (Homs, l’antica Emesa), Maubek (Malbec), Tripoli, Berytus, Akkon, Kaiphas o Castellum Peregrinorum, Caesarea, Joppe ed Emmaus. Ma, aggiunge il Mandeville, si può eziandio giungere a Gerusalemme sempre per la via di terra, cioè attraversando la Tartaria (!), paese sterile e sabbioso, ma abbondante di bestiame, privo di alberi, e soggetto durante la state a temporali e a grandinate spaventose.

Le notizie che il Mandeville dà sulla Etiopia paiono tratte specialmente dal luogo di Isidoro di Siviglia, nel quale si legge:

  1. Conformemente alla credenza popolare allora in voga, il Mandeville pone Gerusalemme nel centro del mondo, e lo prova dicendo che avendo piantata un’asta verticalmente nel terreno riconobbe che a mezzogiorno, nel tempo degli equinozi, essa non gettava ombra da alcuna parte.