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ad alcuna delle isole che sono nel mare Oceano, quando si ribellassero, ovvero in qualche regione remota e lontana»1.

Antichi autori Cinesi chiamano l’Hoang-ho col nome di Nihho, che vale il «Fiume incorreggibile», e ciò per causa delle piene disastrose cui esso va soggetto: probabilmente più che al colore delle acque, allude ai suoi temuti straripamenti il nome di Kara-muren o Fiume nero, col quale lo conoscono comunemente i Mongoli, e che vediamo, con poca variante, usato dal nostro immortale viaggiatore.

Dei canali artificiali che, alimentati dai numerosi affluenti dell’Hoang e dello Jangtse, intersecano, in ogni direzione, la Cina propria, e favoriscono straordinariamente le relazioni commerciali tra i più lontani luoghi di questa vasta regione, Marco discorre ampiamente in diversi capitoli del Libro. Valga, a solo esempio, ciò che egli dice a proposito del canale famoso, comunemente detto Canale Imperiale. «Dentro la città di Singuimatu, dalla banda di mezzodì, passa un fiume grande e profondo, quale dagli abitanti è stato diviso in due parti, una delle quali, che scorre alla volta di levante, tende verso il Cataio, e l’altra, che va verso ponente, alla provincia di Mangi. In questo fiume vi navigano tanto numero di navili, che pare incredibile, e si portano da queste provincie, cioè dall’una all’altra, tutte le cose necessarie». E, più avanti: «Chaygui (Kuatsceu) è una piccola città appresso il sopradetto fiume (Jangtse) verso la parte di scirocco, dove ogni anno si raccoglie grandissima quantità di biade e risi, e portasi la maggior parte alla città di Cambalu (Khanbalik, Peking), per fornire la corte del Gran Can, perciocchè passano da questa città alla provincia del Cataio per fiumi e per lagune, e per una fossa profonda e larga, che il Gran Can ha fatto fare, acciocchè le navi abbiano il transito da un fiume all’altro, e che dalla provincia di Mangi si possa andare per acqua fino in Cambalu senza andar per mare»2. Come bene osserva il Reclus, «questa via di navi-

  1. Cap. LIV.
  2. Cap. LIII e LXIV del Testo Ramusiano.