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Questa opinione si appoggierebbe eziandio sull’affermazione di Marco, che i Genovesi navigavano quel lago da breve tempo. Se non che vi si oppongono ricisamente due cose: il circuito del lago, quattro volte più piccolo di quello che Marco Polo dà al mare di Abbacu (Caspio); e la pesca periodica, in aperta contraddizione con quanto si legge nel Testo Ramusiano intorno alla straordinaria quantità di pesci del Caspio: «Detto mare produce molti pesci, e specialmente storioni, salmoni alle bocche dei fiumi, e altri gran pesci». A meno che si voglia negare ogni fede al Testo Ramusiano, dal che rifuggono i più illustri commentatori del Libro di Marco Polo, conviene adunque ricercare altrove che nel Caspio il lago Gheluchilan. Non mancano autori che identificano questo lago con quello di Van (antico Arsissa): ma vi si oppone, a mio avviso, la posizione di questo bacino nel cuore dell’Armenia maggiore, e perciò estranea alla Georgia in cui il Gheluchilan è posto da Marco Polo. Si potrebbe forse, con miglior ragione, identificare il lago accennato dal viaggiatore veneziano col lago Goktscha o Sevanga, che appartiene al governo di Erivan, quantunque anche in questa ipotesi si incontrino difficoltà non lievi, tra cui specialmente quella, che il Sevanga è, come il lago di Van, un bacino tutto circondato da montagne.

Nel capitolo XIX del Testo Magliabechiano1, là ove Marco discorre della famosa città di Baudac (Bagdad), si legge: «Per mezzo la città passa un fiume molto grande, per lo quale si puote andare infino al Mare d’India, e quindi vanno e vengono i mercatanti e loro mercatanzie. E sappiate che da Baudac al mare giù per lo fiume ha bene 18 giornate. I mercatanti che vanno in India, vanno per quel fiume sino ad una città che ha nome Chisi, e quivi entrano nel mare d’India. E su per lo fiume tra Baudac e Chisi vi è una città che ha nome Bastra (Bassorah)». Siccome la città di Chisi non si può altrimenti che identificare col luogo principale dell’isola di Chism,


  1. Capo VII del Testo Ramusiano (Libro I).