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ri Celti accolsero le arti, e le scienze dei vincitori mi sembrano per alcuni rapporti così degne d’osservazione come appunto lo è il modo pel quale gli avanzi della Romana lingua a malgrado di tante, e si forti rivoluzioni accadute in seguito abbiano potuto conservarsi nell’antica Gallia, Spagna, e Dacia, laddovecchè lottato Romano, e la maggior parte dei monumenti della Romana grandezza, e magnificenza si trovano da oltre un migliajo d’anni rovinati, o sepolti. Se il governo di Augusto meritò il nome di aurea età dei Romani ciò già non avvenne perchè sotto di esso la lingua, le arti, e le scienze giungessero alla loro maggior perfezione, ma bensì a motivo che la lingua dei Romani, e dei Greci, e quanto rimaneva d’arti, e di scienze non era, o non venne così generalmente diffuso come nella lunga, e felice pace, che Augusto procurò alla spopolata, ed esausta Terra.

Quando venne in Roma scoperta, o perfezionata la sopraffina, e sublime arte di cucinare, di alloggiare con pompa, e mollezza, di vestirsi, adornarsi, e bagnarsi, la seria, o grande pantomima, ed ogni sorta di spettacoli, e di artifizj, e istrumenti di voluttà, la maniera di far tutto di marmo, d’argento, e d’oro, o di cuoprirlo, e guarnirlo con questi due metalli o con gemme, non