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Gli sfrenati appetiti suscitati, e accresciuti da tanti capitali ingiustamente derubati annichilavano appunto quelle famiglie stesse, le quali con una ricchezza giustamente raccolta avrebbero potuto esser felici, e moltiplicarsi. Oltre a ciò siccome i Ricchi, e i Grandi di Roma, e d’Italia trovavansi più vicini ai proprj Tiranni così erano dessi per conseguenza più degli altri sottoposti alla loro crudeltà, ed avarizia in guisa tale che, la medesima Italia fu del continuo nei primi Secoli dopo la nascita di Cristo il Teatro di grandi rivoluzioni, e d’immenso latrocinio, e spargimento di sangue, che andarono sempre d’accordo con quelle guerre civili. Tacito descrive quindi l’Italia come un corpo infermo, il quale per non essersi mai potuto rimettere dalle sue molte, profonde, e vecchie piaghe risente con altrettanto maggior dolore ogni nuova ferita, che gli venga fatta1. Si cercò sull’esempio di

    refert, quod Italia externae opis indiget, — ac nisi provinciarum copiae et dominis, et servitiis, et agris subvenerint; nostra nos scilicet nemora, nostraeque vìllae tuebuntur. Annal. III. 54.

  1. Hist. I. c. 2. jam vero Italia novis cladibus, vel post longam saeculorum seriem repetitis, afflicta. II. c. 56. jam pridem attritis Italiae rebus, tantum peditum, equitumque vis, damnaque et injuriae, aegre tolerabantur.