Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/36

32

preferiscono questi micidiali combattimenti, ove null’altro vedesi che mortali colpi, e ferite, alle pugne dei soliti Gladiatori. E perchè non debbesi da loro far ciò? Quelli che combattono a mezzogiorno non hanno elmo, o scudo che ripari, o trattenga i colpi dell’altrui spada, giacchè tutti questi arnesi al pari dell’arti di schermirsi, o di difendersi non sono che ritardi della morte, quale bramasi di osservare a qualunque costo. La mattina si gettano degli uomini ai Leoni, ed agli Orsi come se ne gettano sul mezzo giorno agli spettatori. I vincitori degli animali vengono riserbati, ed opposti ad altri vincitori, e l’esito della pugna è sempre la morte. Ciò succede quando il luogo del combattimento è deserto, e lo spettacolo interrotto. In tal guisa per non stare mai in ozio si fanno massacrare degli uomini anche negli intervalli di tali orribili scene. - Non solo si pecca contro la sana ragione e l’umanità, ma eziandio contro la Storia allorchè si cerca di scusare, e colorire gli orribili combattimenti dei Romani sostenendo che essi coll’aspetto di ferite, e morti di persone per lo più innocenti servissero ad ispirar coraggio agli spettatori, e gli assuefacessero, o rendessero insensibili ai pericoli, e alle calamità della guerra. Durezza, e crudeltà furono sempre la principale caratteristica del popolo Romano, ed altresì la vera causa dell’origine, e