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nitrice, ed espiare l’innatural delitto da lui contro di essa ordinato1. Lo stesso Nerone però che profuse molti millioni in Tiridate, e nell’ingannevoli di lui arti, condannò una nobile, ed innocente romana fanciulla, cioè la figlia di Sorano alla morte, atteso che la medesima in quanto alle sue gioje, a’ suoi migliori abiti, ed a tutto ciò che ella possedeva di più singolare fatto avevane un regalo ai maghi, non già per arrecare con esorcismi, e scongiuri alcun pregiudizio al detto Nerone, o per sapere il termine della sua esistenza, e l’esito delle congiure tramate contro la di lui vita, ma solo ad oggetto di scuoprire se egli, o il Senato avrebbero assoluto il diletto suo padre2. Ottone non men di quel che Nerone avea fatto, credeva agli astrologi, e soprattutto a Tolemeo che era della scuola di Nerone, e di Poppea3. I medesimi astrologhi furono la causa

  1. Plin. lib. 30. c. 2. Hist. Nat. Suet. in Ner. c. 34
  2. Nullos, dice l’innocente Servilia presso Tacito XVI. 31. ìmpios Deos, nullas devotiones nec aliud infelicibus precibus invocavi, quam ut hunc optimum patrem tu Caesar, et vos patres servaretis incolumem. Sic gemmas, et vestes, et dignitatis insignia dedi quomodo si sanguinem, et vitam poposcissent.
  3. Hist. Tac. I. 22. Multos secreta Poppaeae Mathe-