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Nel punto, in cui il Senato, debolmente però, e con lentezza, consultavasi circa al modo di spegnere la famiglia de’ Cesari, e richiamare la libertà, allora la Plebe in massa circondando il Palazzo delle sue adunanze chiese ad alta voce un Sovrano, un Padrone, e tanto esso quanto il Popolo accettar lo dovettero dalle mani delle Guardie del corpo. Benché Claudio fosse di sua natura imbecille tuttavia comprendeva bene di quanto egli era debitore ai Pretoriani; motivo, per cui fece ad ognuno di questi un considerevol regalo, che poi divenne obbligo, e sorgente di continue sommosse, e rivoluzioni, del pari che di pubblica miseria, e di mostruose avanie1. Nel principio del suo governo Claudio si fidava così poco di qualsivoglia persona, toltine i soldati, giacchè questi conferito avevangli il Trono, che non usciva giammai del proprio Palazzo se non se circondato da armate Guardie, e non faceva, nè accettava mai alcuna visita fintanto che non eransi nel primo caso esaminati i guanciali e le coperte delle stesse camere degli infermi frugate nell’altro le più illustri donne, e fanciulle sul timore che da loro nascosta si fosse qualche arma mortale, fra le quali egli comprendeva ancora gli stili destinati allo scrivere2. L’‘inquieta diffidenza, che il debole Claudio nudriva del suo popolo, e null’altro egua-

  1. Svet. c. 10.
  2. Ib. c. 35.