Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/77


73

sparte, e qaiadi lodava subito, o biasimava tutte le prerogative, o i difetti, che scoperti aveva nella sua persona, o ne’ suoi amplessi1. Trattandosi di un Despota, il quale così capricciosamente si prendeva giuoco dell’onore degli uomini, e delle donne più insigni, parmi che appena meriti di esser narrato che non di rado egli spediva a varie Donne congiunte in matrimonio lettere di divorzio a nome degli assenti loro Mariti; altre facevane tosto venire a Roma sulla fama della bellezza delle loro Genitrici, ed Avole; e finalmente, nel giorno stesso delle loro nozze carpiva ad alcuni Sposi le lor promesse o consegnate Consorti, e poscia davasi il vanto di avere, ad esempio di Romolo e Remo, rapitori delle Sabine, trovata anch’esso una Donna2.

Cajo Cesare rispettava similmente così poco la dignità dei Romani come il lor decoro, ed onore.

  1. Svet. in Calig. c. 36. Senec. de Constant. Sap. c. 18. „ Asiaticum Valerium in primis amicis habebat . . . . Huic in convivio, item in concione voce clarissima qualis in concubitu esset uxor ejus, objecit. Dii boni, hoc virum audire, Principem scire, et usque eo licentiam pervenisse, ut non dico consolari, non dico, amico, sed tantum marito Princeps et adulterium suum narret et fastidium? „ Quest’Asiatico fu tra tutti coloro, che soffersero un simil oltraggio, il solo, che vendicossi, ed uno dei Capi dei congiurati, che ucciser Caligola colle loro spade.
  2. Ibid. c. 25, e 36.