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Tal era il destino dei Romani, allora padroni del Mondo, che essi non solamente soffrir dovettero per parte dei proprj Despoti molto più di quello, che patito avevane qualche Nazione da loro soggiogata, ed oppressa; ma per maggiore scorno, ed avvilimento costretti furono inoltre a sopportarlo da furibondi, ed imbecilli Tiranni.

Tiberio fece senza dubbio nn gran male, ma sempre sotto il manto della giustizia. Cajo Cesare al contrario operava il tutto all’aperto, e nei modi più violenti, quasi che egli fosse stato il solo, e vero Padrone delle proprietà, dell’onore, e della vita de’ suoi sudditi, e tutte le azioni di lui esser non potessero se non che giuste. Egli non fu contento di aver violate tutte le sue Sorelle, e di farle quindi violare in sua presenza dai proprj schiavi, nè di strappare al suo Marito Drusilla, la più amabile delle medesime, e di vivere pubblicamente con essa come con la propria moglie, ma considerava altresì tutte le altre Romane quai sue legittime Spose, e Concubine. Ogni volta per tanto che costui invitava a pranzo alcuni dei primarj Romani colle loro Donne voleva che esse passassero adagio adagio dinanzi a lui ad oggetto di poterle meglio vedere, ed attentamente esaminare come se state fossero altrettante schiave, che gli venissero esposte in vendita. Quando poi tra le convitate egli trovavane alcuna, che gli sembrasse degna de’ suoi favori, allora anche durante il banchetto la faceva chiamar in di-