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dice Plutarco12, ha ammirato la ricchezza del Campidoglio, e poi vede soltanto un portico, un bagno, ed un’abitazione delle concubine di Domiziano, non potrà far a meno di esclamare ciò, che Epicarmo13 disse a un dissipatore: Tu non sei generoso, ma un pazzo se ti compiaci di sprecare, e rassomigli appunto al Re Mida14, il quale voleva che tutto fosse d’oro, e di pietre preziose1.

Per quanto iusensata, e rovinosa fosse la prodigalità di un Caligola, di un Nerone, e di un Domiziano, tuttavia Ella ebbe sempre un non so che di maestoso, e di principesco mentre essi profondevano i proprj tesori in Monumenti, che duraron secoli, e attestar poterono alla più tarda posterità la loro magnificenza, e il lor gusto. Lo scialacquo al contrario praticato da Eliogabalo non fu, è vero, men grande di quello de’ suddetti suoi Predecessori, ma se ne dimostrò nel tempo stesso molto più puerile, ed inconcludente avendo egli sprecati molti millioni in oggetti di momentaneo piacere, o di una pompa più che donnesca, vale adire in abiti, ed ornamenti, o in fine secondo che gli dettava il proprio capriccio, per l’unico motivo di far conoscere che a lui solo era permesso di dissipare in tal modo. A questo crapulone, e voluttuoso Assiro2 sembrarono troppo comuni i cocchj cerchiati d’argento, e abbelliti coi più insigni

  1. Ibid.
  2. Lampr. in G. vita c. 29. et seq.