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Venivano questi distribuiti, e disposti secondo la rispettiva lor discendenza o nazione, non nmeno che secondo i loro capelli, il lor colorito, e la loro statura, ed ognuno di essi aveva il suo proprio impiego. Si usava appunto la medesima premura tanto nel rimboccare con arte o ridurre in pieghe gli abiti degli Schiavi splendenti d’oro, e d’argento, quanto nel porre in ordine la piatteria, e la bottiglieria, e nel far portare in tavola, e scalcare ogni pietanza secondo i precetti dell’Arte; quali importanti impieghi, erano tutti insegnati, ed appresi come altrettante Scienze. Tra le masse degli Schiavi, che circondavano le tavole dei Grandi, ve u’erano perfino alcuni, i quali avevano specialmente l’incarico di scegliere pei loro Padroni, di cui ben conoscevano il gusto, quelle vivande più acconeie a stuzzicare, e promuovere il loro appetito, come pure di nettare le bave degli ubriachi, e portar via le loro immondezze1. Quando i

  1. Senec. Ep. 47. adjice obsonatore, quibus dominici palati notisia subtilis est: qui sciunt cujus rei illum sapor excitet, cujus delectet aspectus, cujus novitate nauseabundus erigi possit, quid jam ipsa satietate fastidiat, quid illo die esuriat. — Alius sputa detergit, alins reliquias temulentorum subditus colligit: alius pretiosas aves scindit: pectus, et clunes certis ductibus circumferens eruditam manum, in frusta excutit — de Brev. vit. c. 12. Convivia mehercule horum non posuerim inter vacantia tempora, cum videam, quam solicit