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ciò le prime Eroine del loro sesso1, visitavano per divertimento, o per un trasporto dell’eccessiva loro concupiscenza le laide abitazioni delle loro vili compagne, onde perfettamente agguagliarle2. Le altre Romane imitavano a più potere questi grandi modelli. Verso quel tempo, in cui sotto Tiberio i più corrotti giovani dell’ordine Senatorio, ed equestre rinunziavano spontaneamente ai privilegi della lor nascita, e del loro stato per potersi impunemente dedicare alle disonorate arti di Comico, e di Gladiatore, incominciarono, pure le primarie Romane a deporre il grado, e la dignità di onorate Matrone, ed a farsi inscrivere nel ruolo delle pubbliche Meretrici affine d’evitare i gastighi, con cui la legge Giulia8 per-

  1. Plin. Hist. Nat. X. 63. „ Messalina Claudii Caesaris conjux hoc regalem existimans palmam elegit in id certamen nobilissimam e prostitutis ancillam mercenariae stipis eamque die, ao nocte superavit quinto, ac vigesimo concubitu.
  2. Juven. VI. 122. e seg. così si esprime di Messalina:

                                               tunc nuda papillis
    Prostitit auratis, titulum mentita Lycisae
         Ostenditque tuum, generose Britannice, ventrem
         Excepit blanda intrantes, atque aera poposcit:
         Mox lenone suas jam dimittente puellas,
         Tristis abit; sed quod potuit, tamen ultima cellam
         Claudit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
         Et lassata viris, necdum satiata recessit.