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voli era parimenti così grande che se da Tiberio si fosse continuato a far eseguire con tutto il rigore le pene prescritte dalla Legge Papia, la maggior parte dei Romani, tanto nella Città capitale, quanto in Italia, ed anche nelle Provincie avrebbero corso pericolo di soggiacere ad una totale rovina1. Le doglianze, che si facevano per riguardo al dannoso celibato, andarono sempre più crescendo sotto i susseguenti Governi. Si preferiva lo stato celibe al matrimonio non solamente a motivo della libertà, e dell’indipendenza, che esso accordava, ma altresì per la grande autorità, e per gli importanti vantaggi,. che ne provenivano, consistendo questi soprattutto in ricchi donativi, e nella stima, e protezione, che i

    per rispetto alla Legge suntuaria; „ Nescio an suasurus fuerim omittere potius praevalida, et adulta vitia, quam hoc adsequi, ut palam fieret, quibus flagitiis impares essemus. Tac. Annal. III, 53:

  1. Tac. III. 25. „ Caeterum multitudo periclitantium gliscebat, cum omnis domus delatorum interpretationibus subverteretur, utque ante hac flagitiis, ita tnnc legibus laborabatur„. E al cap. 28. „ Sed. altius penetrabant, Urbemque, et Italiam, et quod usquam civium corripuerant. Multotumque excisi status, et terror omnibus intentabatur; ni Tiberius statuendo remedio quinque Consularium, quinque e Praetoriis, totidem, e caetero Senatu sorte duxisset, apud quos ex soluti plerique legis nexus modicum in praesens levamentum fuere„. Riguardo a questo passo veggasi Heinec. I. C. pag. 362.