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rone spegner volesse la virtù stessa1. I medesimi Oratori infamarono pure la loro eloquenza con ismodati elogi, ed apoteosi di Poppea13 e della figlia che costei generò a Nerone2. Tutto il Senato raccomandò agli Dei il ventre di Poppea, corse ad Anzio ov’ella avea partorito, ordinò feste, sacrifizj, e Templi alla fecondità, e poscia inalzata venne da esso la suddetta bambina alla classe delle Dee, e le si decretarono divini onori tosto che la medesima nel quarto suo mese finì di vivere3.

Nerone non cadde già per vendetta di alcuni illustri congiurati a cui aveva tolto padri, o figli, amici, ovvero congiunti, e sostanze, ma per disperazione di un debol uomo, il quale aveva fatto di tutto per rendersi uguale a lui senza ch’ei punto se n’accorgesse4. Quando però Galba14 seppe che Nerone il temeva, e andava prendendo alcune disposizioni onde privarlo dì vita, allora per paura negò apertamente di prestargli ubbidienza, nel modo medesimo che Nerone, non già perchè egli fosse disprezzato e abborrito, ma solo per timore delle legioni di Galba abbandonato venne dalla vil Plebe, e dai corrotti, e perfidi Pretoriani. L’innalzamento di

  1. Annal. XVI. 21 e seg.
  2. Ibid. XV. 23.
  3. Ibid. XV. 23. „ Rursuque exortae adulationes, censentium honorem divae, et pulvinar, aedemque, et sacerdotem„.
  4. Svet. in Galba c. 9 .