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di universale desolazione, e rovina1. Se Nerone si distinse da’ suoi antecessori, ciò accadde singolarmente perchè sotto il medesimo l’arte di uccidere coi veleni era uno dei primi raggiri della corte, e l’avvelenatrice Locusta divenne su tal proposito una delle più illustri fantesche della medesima2; perchè egli cantando, e rappresentando coi gesti alcune sceniche composizioni non solo vituperò la sua Imperial dignità, ma inclusive quella di un Nobile Romano, e di qualsivoglia persona libera, ed incorrotta, mentre la pratica delle arti teatrali non andava in Roma disgiunta dalla perdita dell’onore di cittadino; e perchè in fine perdette così interamente di vista tutto il rispetto, che portar si dee alla verecondia, e all’onoratezza, che non ebbe a vergogna di sposarsi pubblicamente con un Eunuco, ed in seguito con uno de’ suoi amanti3.

  1. Svet. c. 6. „ Praesagio fuit etiam Domitii patris vox, inter gratulationes amicorum, negantis quidquam ex se, et Agrippina nisi detestabile, et malo publico nasci potuisse„.
  2. Ib. c. 33.
  3. Ibid. c. 28, 39, 33. Tac. XV. 37. XVI. 4. Ipse, dice Tacito „ per licita atque illicita foedatus nihil flagitii reliquerat, quo corruptior ageret, nisi paucos post dies uni ex illo contaminatorum grege cui nomen Pythagorae fuit, in modum solemnium conjugiorum denupsisset. Inditum Imperatori flammeum. Visi auspices, dos et genialis torus, et faces nuptiales: cuncta denique spectata, quae etiam in femina no operit„. Svetonio, invece di Pitagora, fa menzione del Liberto