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44 | della lega lombarda |
condo il bisogno, e i moltiplicati amministratori furono come mezzo a fermare i conquistati popoli sotto la brutal forza di un Re, la quale si diceva monarchia. Fu anche un’altra necessità a costituire moltitudine di governanti, che nacque dalla natura dei Longobardi. Questi non erano conquistatori, ma invasori. Le invasioni al certo non sono accompagnate da nissuna ragione di legge e di diritto, ma solo dalla materiale forza degl’individui: quindi nella invasione il terribile diritto dell’invasore fu la preda, diritto che siede su la nuda spada dei più forti. Questi dunque e per costretta volontà del capo, e per la natura dell’invasione dovevano venire incontanente al possesso di una signoria. Ed ecco la moltitudine dei Duchi Longobardi, che ad ora ad ora si lasciava dietro l’esercito invasore; tra questi potentissimi quei del Friuli, di Spoleto e di Benevento. Ben volevano i Re infrenare la potenza di quei Duchi; poco riuscirono nell’intento pe’ Duchi più prossimi alla reggia di Pavia, nulla per que’ tre anzidetti più lontani e potenti: divennero i Ducati ereditarî. Quindi la monarchia fu assiepata da potentissima Aristocrazia, la quale lungi dal temperar quella a pro degl’invasi, non fece che moltiplicarla in se stessa: e col fatto se non col diritto feudale, fu morto ogni elemento nazionale in Italia. La feudalità venne in Italia co’ Longobardi: e per quella furono al tutto estinti i Comuni.
Tuttavolta io dirò cosa, che sembrerà strana, ma che pure ponendola sotto la luce de’ fatti, non pare tanto lontana da verità. Dico, che la feudalità germanica uccise i Comuni, e ad un tempo fu mezzo della loro risorrezione. I Comuni furono cosa tutta Romana, che si mantennero fino alla irruzione Longobarda. Essi vennero dalle istituzioni repubblicane di Roma, non dalla legislazione del diritto Romano. Questo diritto fabbricato di vecchie leggi pagane, e di qualche legge Cristiana da Teodosio II e da Giustiniano, era pretta cosa imperiale; il quale, ove non fossero venuti i Barbari, e fossero stati pacifici Imperadori da farlo valere, avrebbe schiacciato colla unità sua mate-