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Lega. Usò di sei anni a negoziare, offrendo peculiari vantaggi a quelle città, che prevenendo il tempo della pace, avessero voluto peculiarmente comporla con Lui. Le tentazioni imperiali non andarono tutte a vuoto. In Treviso incominciò il peccato. Alcuni gentiluomini di questa città obbligati alla Lega vennero a segreti abboccamenti coll’Imperadore: parlarono di separata pace; occulti giuramenti si dettero. I Trevigiani n’ebbero il mal’odore, e volevano assestare su que’ traditori un colpo di giustizia, da rattenere in altri il processo di quella fellonia. I Consoli avuto in mano il tenebroso trattato, lo rivelarono alla Lega; questa punì i colpevoli, e stette più attenta a spiare i moti della parte imperiale1.

1183 Ma il pravo esempio si appiccò ad altre due città, le quali come tra le collegate fino a quel tempo avevano attinto a cima di gloria per la indomabile virtù, con cui ressero innanzi al furibondo Barbarossa, così poi si sprofondarono in brutto vitupero per iscorretto amore di municipio, dandosi vinte al blandiente Tedesco. Io dico di Tortona e di Alessandria. Rosseggiavano ancora di sangue le mura di quella città, sangue che l’aveva disposata in perpetuo ai destini della Lombarda indipendenza. Eppure a Federigo che la venne tentando con profferte di fallaci franchigie, vendè l’immacolato nome, che si aveva comperato con tanto valore. Disertò la Lega, e si rappaciò col Tedesco, ottenendo que’ favori, di che godeva Pavia. S’ebbe i Consoli, s’ebbe le regalie2: ma la libertà che regalano i tiranni reca nel seno il servaggio che non indugia. Federigo fece con gran rumore bandire questo trattato, a svegliare nelle altre città il desiderio delle premature paci.

Con altro accorgimento operò il Tedesco verso Alessandria. Non poteva egli svellere dall’animo la memoria della vergognosa cacciata che gli dettero i Lombardi sotto quelle

  1. Card. de Arag. Vita Alex. III. p. 473.
  2. Vedi Murat. Antiquit. Diss. 48. p. 289.