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di tempo fu mestieri a fargli raccogliere gli spiriti. Non trovava più nelle mani il freno, che così crudamente aveva stretto ai Lombardi, e pure tornato che fu alla reggia, in una Dieta tenuta a Bamberga nel 1169 aveva fatto eleggere Re di Germania e d’Italia il primogenito Arrigo1. Provveduto in quell’assemblea alla divisione del suo retaggio, ed a porre bene in istato tutti i suoi figli, fallitogli il disegno di separare il Papa dalla Lega, si diè tutto a preparare tale un esercito, che bastasse alla grandezza della vendetta, che voleva togliere sui Lombardi della offesa maestà imperiale. Allo scorcio del Maggio 1174 celebrò una solennissima Dieta in Ratisbona, nella quale deposto di seggio Adalberto Arcivescovo di Salisburgo, ventilò coi Principi il grave negozio della spedizione in Italia. Assembrato l’esercito, fermò muovere nel Settembre di quell’anno.

Intanto Cristiano intruso Arcivescovo di Magonza a sgomberargli la via e ad infiacchire la Lega, rifornitosi, come fu detto, di milizie, divisò porre l’assedio ad Ancona. Dalla riuscita dell’impresa un doppio bene s’imprometteva: togliere al Comneno quella città, che raccolta sotto la sua protezione era stanza di Greci; e staccare Venezia dal consorzio della Lega. Imperocchè questa Repubblica portava un pessimo animo ad Ancona, la quale assisa sulle sponde dell’Adriatico, e molto esercitata ne’ traffichi di levante, quasi le scemava l’impero di quel mare, e le turbava il monopolio di quel grasso commercio. Rotti com’erano a guerra i Veneziani col Comneno, non si sarebbero rattenuti dall’aiutare l’Arcivescovo nell’assedio, ed almeno, se non al tutto avrebbero disertati i Collegati, sarebbesi di molto infreddata la loro fiducia verso di essi. Come pensava Cristiano intorno ai Veneziani, così avvenne; anzi li trovò tanto maneggevoli, che venne co’ medesimi in aperti trattati di lega contro di Ancona; ed una delle condizioni di quella si era

  1. Otto de S. Blasio in Chron. Reichersperg.