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fossero stati trattati per tirarveli1. Così ingrossata felicemente la Lega, fu assembrato un altro parlamento in Lodi dei Consoli delle città federate, nel quale intervenne Obizzo Malaspina. Nuovi statuti vennero fermati, i quali miravano a rassodare sempre più il vincolo della unione, ed a rendere più densa la virtù della ripulsa della imperiale tirannide2. Frequenti erano questi congressi, ne’ quali non solo si provvedeva al migliore de’ comuni negozî, ma i Rettori della Lega esercitavano a nome di questa e delle città francate un’autorità sovrana, ministrando giustizia, dispensando precetti ai Consoli delle città collegate3.

Tutto risorgeva in Lombardia. Obizzo Malaspina innanzi entrar nella Lega, a testimoniare della sua lealtà, aveva coi Parmigiani ed i Piacentini addì 12 Marzo ricondotto i Tortonesi alla loro rovinata città, perchè la rilevassero, come avvenne. Milano, mentre tanta opera poneva alla edificazione di Alessandria, un dì più che l’altro andava raggiungendo l’antico splendore. Sola bastava a se stessa; rifiutò gli aiuti pericolosi, che le profferivano Arrigo d’Inghilterra, e l’Imperadore Emmanuele Comneno. Quegli rotta una scandalosa guerra a Tommaso Arcivescovo di Contorbery, e bramando che il Pontefice lo traslocasse ad altro seggio, aveva promesso a’ Milanesi tremila marche per la riedificazione delle loro mura, ove fossero entrati mezzani in quel negozio, ed avessero piegato il papale animo a contentarlo. Ingiusto il desiderio, disonesta la mediazione; rifiutarono le marche4.

  1. Caffari Annal. Genuens. lib. 3.
  2. Murat. Ant. Medii Ævi Tom. IV pag. 263.
  3. Il Fumagalli cita ben quattro Diplomi spediti da que’ parlamenti federali, tre de’ quali esistenti nell’Archivio di Chiaravalle, l’altro nell’Archivio de’ monaci di S. Ambrogio. Antichi. Long. Milan. Diss. XI. Tom. II. p. 88. 89.
  4. Ciò è manifesto in una lettera scritta a S. Tommaso di Cantorbery citata dal Baronio ....promittens Mediolanensibus tria millia marcharum ad murorum suorum validissimam reparationem = Vedi Giulini vol. 6. pag. 372.