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prologo | 25 |
tata ecclissi del sole, che si abbuiò sul Golgota, s’alzò tra essi una voce temente o lo scioglimento del mondo, o il trangosciare dell’Autore della natura. Non dissero Giove o Saturno: quel Naturae Auctor fu il verbo della ragione che calcando la bassa materia, sublimandosi, chiedeva fecondarsi del Verbo del Signore. Ed il Verbo del Signore era già alle porte sul labbro di S. Paolo, che impaziente di annunziarlo (incitabatur Spiritus ejus in ipso) rispose ai chiedenti (volumus ergo scire) coll’annunzio del Cristo. Quello fu il primo incontro della Fede colla Ragione, che si abbracciarono nella greca individualità. I massimi degli Apostoli si locarono nel greco e romano individuo a riformare l’umanità. Paolo in Atene, Pietro in Roma.
Allora la vera Religione della patria fu determinata; cadde la putrida scorza delle forme, e lo spirito non più tentò, ma trovò il dogma del soprannaturale. Questo non fu più conseguenza, ma principio di quello della patria; ed il cittadino non poteva entrarne il santuario, a conseguire la sua perfezione sociale, senza recar nelle mani il chirografo della sua ascrizione alla patria dello spirito. Cristo aveva vinta e trionfata l’unità materiale, aveva edificata l’unità morale coll’abnegazione della Croce; e poichè personificò tutta l’umanità, tutta l’umanità si trovò una in lui. Egli fu il primo cittadino del mondo, egli fu il vero Padre della patria. Perciò la Grecia e l’Italia dovevano più profondamente penetrarsi dell’elemento Cristiano, ed a questo esclusivamente raccomandare i destini della propria individualità. La loro patria adunque doveva o come germe fecondarsi nel seno del Cristianesimo, o su di questo levarsi nell’ubertà della vita. Fu come germe nella Grecia conculcata dall’Islamismo; si sublimò per impeto di vita all’ombra della Croce, che s’inarborava nel ventiduesimo anno di questo secolo. Fu ancor tale nell’Italia tempestata da’ barbari, angustiata dallo spirito germanico; ma fu terribilmente viva nel XII secolo all’ombra del Pontificato, personificante il Cristianesimo edificatore della morale unità de’ popoli. Ecco