Pagina:Storia della Lega Lombarda.djvu/233


libro terzo 227

abbattimenti di mura, non cessione di Regalie, non accoglienze d’imperiali Podestà, bensì aiuti alla spedizione contro il Re di Sicilia. Queste promesse indorarono nel capo del Tedesco i sogni che faceva di novelle conquiste: e tra perchè con Genova non poteva tenersi tanto su le dure, e perchè veramente desiderava aiuti di mare, allargò il seno agl’imperiali favori verso i Genovesi: concesse loro addì 5 Giugno un diploma (ed in questo azzeccò la prima volta la data della distruzione di Milano) con cui tenendosi già padrone di Sicilia, donava loro in feudo la città di Siracusa, ed in ogni città marittima una intera contrada pe’ mercatanti, una chiesa, un fondaco, un bagno, un forno1. Sicilia non era nè fu conquistata. Gran fatica dovettero durare i Genovesi le risa innanzi a quel Divino.

Ma i pianti cominciavano nella misera Lombardia. Stando ancora in Pavia Federigo, si mise a deputare i suoi Podestà alle città vinte. Doloroso racconto, che io non farei, se non sapessi quanto durasse e come finisse quella scellerata deputazione. Erano questi Podestà ministri del Barbarossa, tedeschi, licenziati ad ogni ribalderia, perchè lontano e volente il Principe; bestiali, perchè a bestie e non ad uomini si tenevano destinati rettori. Schifosa generazione e non mai maledetta abbastanza. A Piacenza fu mandato dapprima un’Aginolfo, poi un Arnaldo Barbavaria, che la maciullò per sette anni. Brescia e Bergamo caddero nelle unghie di Marquardo di Grumbach, il quale risedette a Trezzo; Ferrara obbedì a Corrado di Bellanuce; Parma ad Ezio, Como a Mastro Pagano, il quale s’andò ad annidare nella rocca di Baradello, e va dicendo delle altre. Non avverto il lettore che questi Podestà non sapessero punto nè poco della favella de’ popoli che andavano a governare. Nè di questa avevano mestieri, perchè chi viene per succhiar sangue e sustanze, si fa meglio intendere con le fruste e coi capestri. Povera Italia!

  1. Caffari Annal. Genuen. lib. 1. S. R. I. vol. VI — Vedi questo diploma presso il Muratori, Antiq. Ital. med. Ævi Diss. 48.