Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
libro terzo | 225 |
Volle il Barbarossa tramandare ai posteri con altra e più duratura maniera la sua vittoria, aggiugnendo nelle sue scritture l’epoca del eccidio milanese — Post destructionem Mediolani — quasi che da quel tempo incominciasse a tenersi vero signore de’ Lombardi1. Ma scorsi pochi anni, anche i Milanesi trovarono una nuova epoca a segnare nelle loro carte. Imperocchè trovo che interrogato in un processo del 1211 certo Giovanni abitante in Podasco presso la Badia milanese di Chiaravalle, quanti anni di vita si avesse, e non sapendolo il buon uomo, rispondesse — Io nacqui ai Borghi (cioè a quelli che poi assegnò Federigo ai Milanesi) ma in qual tempo non so — Interrogato di quanti anni ritenesse memoria, rispose — Di trentasei anni: ed il primo fatto di che mi avanza memoria, si è la Rotta di Legnano2 — E l’anno di quella famosa vittoria dovette segnarsi nella scrittura.
L’eccidio di Milano riempì di spavento tutta Italia: disperarono le repubbliche che si affidavano ai milanesi destini; gioivano le città imperiali. Ma brevi le allegrezze di queste, corto il disperare di quelle, perchè terribile il giogo che era per imporre a tutti il Tedesco. Questo sol bene accompagna sempre la tirannide nei paesi divisi: risvegliare per disperazione gli oppressi ad incredibili fatti, affratellarli per comunanza d’infortunio. E così avvenne ai Lombardi. Tuttavolta non potevano sentirsi subito fratelli colla gelosia nel cuore, nè poteva cessare per la ineguale
- ↑ Tre diplomi spedì Federigo in Pavia coll’anzidetta formola: il primo del 27 Aprile, il secondo del 5 Giugno, il terzo del 7 dello stesso mese. Vedi Fumagal. Antich. Longo. Milan. Diss. XI p. 63. Murat. Antiq. Ital. Medii Ævi T. 1. diss. 2.
- ↑ Ego sum natus ad burgos, sed nescio quot anni sunt. Interrogatus quot annos recordatur, respondit: annos triginta sex: et prima memoria qua recordor, fuit rupta de Legnano. Lesse questo il Fumagalli in una carta dell’Archivio di Chiaravalle. Ant. Long. Mil. Diss. XI. p. 64.