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104 | della lega lombarda |
zarono a stare. Incitava agli assalti a farla finita: un solo Tedesco si spinse audacissimo sino ai merli della torre detta Rossa: ma non fu altri che il seguisse. Pensò minare le mura, che non si reggevano sul vivo degli scogli; e neppur questo gli venne fatto, perchè addatosi i Tortonesi del partito, vennero sotterra ad imberciare la mina, seppellendovi sotto molti che vi si travagliavano, gli altri costringendo a ritrarsi.
Così tra le sortite degli assediati, e le batterie delle mura si passò tutta la quaresima. Volle il Barbarossa che ne’ quattro dì precedenti la Pasqua si ristasse dalla guerra, e fu silenzio d’ambe le parti. Nel Venerdì santo si aprirono le porte della città, e ne uscirono in lunga processione i cherici ed i monaci in sacre vestimenta, recanti innanzi le croci ricoperte di gramaglia, e con molta mestizia di aspetto scendevano ai regi alloggiamenti a chiedere mercè per la conquassata città. Non erano deputati a ciò. Ma come Federigo gli ebbe scorti da lungi, non permise che gli si accostassero, e spedì a respingerli alcuni Vescovi. A questi i supplicanti fecero un pietosissimo pregare, perchè il Re volesse lor perdonare il fallo dell’altrui fellonia. Si dissero stranieri alla patria combattente, per accattare il favore. Indecorosa fiacchezza; nulla di bene ottennero da Federigo, vitupero da’ Tortonesi. Avevano costoro in quel tempo costruito altre macchine da lanciare, con cui al primo ripigliar delle offese ruppero quelle de’ nemici; e davan vista di tenersi più lungamente combattenti su gli spaldi. Così sarebbe avvenuto, ove fossero stati soli Tedeschi al di fuori. Ma dentro era la fame e la sete, che consumava. Fortissimi gli animi, ma stracchi i corpi ed in necessità di tutte le cose, fu pensato alla resa. Ed anche in questo era ad andar cauto, perchè a covrirsi dalle perfidie del furibondo Tedesco non bastava la santità dei trattati. Fu spedito dalla città certo Bruno Bagnolo Abate Chiaravallense a Federigo a trattar della resa. Era quegli uomo tenuto in voce di santità: ed in questa meglio che nella obbligazione dei patti giurati si con-