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due fiorenti città del Tirreno, chiamati o da questo o da quel giudice, stabilironsi in Sardegna spiegando molte volte un'azione lesiva agli interessi di Pisa e di Genova e fondando chiese e case conventuali, ad erigere le quali certo non chiamarono maestri toscani. Queste influenze politiche ebbero necessariamente la loro ripercussione nello svolgimento artistico. Ed infatti molte costruzioni medioevali manifestamente sottraggonsi all'influenza di Pisa e sano estrinsecazioni d'altre scuole artistiche, sulle quali allo stato odierno delle ricerche non è possibile emettere un esatto giudizio. La Chiesa di S. Pietro in Zuri, eretta nel 1291, governando Mariano il giudicato d'Arborea. è fra queste costruzioni. Gli elementi decorativi non sono più toscani: l'intercolonio del suo prospetto non è il classico quale abbiamo riscontrato nelle Chiese di Sorres, di Tergu e di Saccargia, ma segue il tipo puro romanico con cordonate concentriche — alcune delle quali intagliate a spirale — di raggio decrescente verso l'interno. Le sculture dei capitelli o delle fascie collegansi all'ornamentazione delle chiese dell'alta Italia più che non alle classiche della Toscana, e la stessa tribuna esagonale con fasci sagomati agli spigoli è elemento costruttivo e decorativo che non ha riscontro nell'arte toscana.

Anche la cornice che svolgesi sulle sommità dei muri segue altri tipi, essendo costituita da archetti circolari di poco rilievo intrecciati in modo da costituire quella forma decorativa che il Dartein qualificò come la più caratteristica delle cornici lombarde.

Questi rilievi stilistici sono confermati dai dati, che ci fornisce l'iscrizione lapidaria, inserita nella facciata, giacchè da essa desumiamo che la chiesa venne eretta con i disegni di un magister Anselmus de Cumis.

Scevre di ogni influenza toscana sono anche le Chiese di S. Pietro di Bosa, di S. Maria di Tiesi, di S. Maria di Betlemme in Sassari, della Cattedrale di Alghero e d'altre interessantissime costruzioni. Speriamo che ulteriori indagini ci permettano di delineare queste influenze artistiche, che ora non è possibile accertare. Per esse s'iniziarono nell'isola nuove forme, che si estesero poscia rapidamente e perdurarono fino al XVII secolo, quando le altre provincie italiane non solo avevano abbandonate le forme gotiche, ma. ritenendole barbare, dalle grazie del Rinascimento trascendevano alle esagerazioni barocche.

Dopo di esse, che rappresentano l'ultimo sorriso dell'arte medioevale, alla quale Pisa impresse forme latinamente vaghe colla festosità