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marmo puro, scevro da chiazze e da fili quarziferi, permise di scolpire in modo da assurgere ai più elevati concepimenti d'arte.

Roma plasmò le argille, delle quali è ricco il suo suolo e dei mattoni si servi per gettare archi di un'arditezza mai ottenuta e per schiuder sale ed exedre di una grandiosità non più raggiunta.

Le cave di Pietrasanta, di Carrara e di Prato fornendo a Pisa marmi preziosi, i monumenti di questa città per lo splendore di queste pietre, per l'alternatività del marmo bianco col verde di Prato e per i musaici (opus alexandrinum) imitanti i ricchi tappeti d'Oriente hanno effetti d'abbagliante festosità.

In Sardegna l'influenza dei materiali è ancor più intensa per l'avvicendarsi in zone limitate di numerose varietà di materiali costruttivi.

Laddove, come ad Ardara, sono numerosi i crateri di vulcani spenti ed il materiale costruttivo è fornito unicamente dal duro basalto, gli architetti s'inspirarono a forme rozze e severe, mentre a Sorres, a Saccargia, a Tergu, dove le colate vulcaniche s'alternano con giacimenti calcarei. i costruttori trassero partito dalla differente natura e colorazione dei due materiali lapidei per un'armonica alternatività di filari bianchi e neri. profondendo nelle cornici, negli sfondi, nei capitelli, eseguiti nel morbido calcare, l'ornamentazione più ricca e più squisita.

S. Pantaleo ha le sue arenarie, che uscendo tenere dalle cave, permisero agli artefici della cattedrale di sbizzarrirsi senza grande dispendio di mano d'opera, prodigando le più grottesche figure che artista medioevale abbia potuto concepire.