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genere, che poscia il rinascimento fiorentino, riprodurrà vagamente nei suoi splendidi palazzi.

Nelle nostre chiese le finestre sono di nobili proporzioni con una o più colonne quando campeggiano nelle facciate, di cui costituiscono il migliore ornamento, ma riduconsi ad una semplice feritoia, più o meno ornata, nei fianchi e nelle absidi.

Questa semplicità devesi non solo a quel sentimento d'euritmia ch'era innato negli artefici toscani del medio evo, ma come già si disse, a motivi di sicurezza, giacchè, essendo per la poca altezza delle navate laterali queste finestre raggiungibili facilmente dall'esterno, si volle impedire un non difficile accesso limitando la larghezza della luce a non più di quindici centimetri.

Nelle finestre bifore o polifore trionfanti nelle facciate si ha una struttura organica, in cui ogni elemento architettonico adempie ad una funzione statica, al contrario delle finestre gotiche e del rinascimento, in cui colonnine e trafori sono collocati a semplice ornamentazione e possono esser rimossi senz'alterare la compagine dei muri. Non così nelle finestre romaniche, in cui gli archi girano per l'intero spessore dei muri, gravitando sopra le colonnine, sormontate da un pulvino, che nella parte inferiore si raccorda al collarino del fusto, allargandosi nella parte superiore fino a raggiungere lo spessore dei muri.

La policromia vale a dire l'arte di ornare una facciata non più con sole decorazioni a rilievo cavate dal marmo o dalla pietra, ma anche col sussidio di colori applicati sia a bon fresco sia a grafito ed infine con altri mezzi oltre che col solo materiale vivo non ebbe alcun seguace negli architetti ch'eressero i monumenti medioevali della Sardegna.

E ciò trova la sua ragione oltre che nelle condizioni economiche speciali dei giudicati nel fatto che gli svariati materiali costruttivi, di cui è ricca l'isola, poteano permettere d'ottenere gli stessi effetti con minore spesa e con più efficacia di risultati.

L'influenza delle condizioni geologiche di una regione è grande e molto spesso decisiva sullo svolgimento architettonico ch'essa deve eseguire.

Così l'organismo architettonico della Grecia, ricca di calcari, si estrinsecò per lo più in colonne ed in trabeazioni, che la morbidezza del