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infatti richiede accuratezza di costruzione, studio c conoscenza delle spinte, in che dimostraronsi più che capaci le maestranze lombarde, che coprirono le navi delle basíliche dapprima con volte a botte rinforzate con anelli in muratura, in appresso con crociere di sesto rialzato dagli spigoli interamente e fortemente accusati oppure munite di costoloni per il triplice scopo di facilitarne la costruzione, di rafforzarle dopo costrutte e di decorarle. Questi elementi costruttivi come gli altri che ne sono una conseguenza diretta e cioè le nervature verticali dei pilastri e la forma più complessa dei piloni, trasformarono le antiche forme, creando un nuovo tipo, la basilica lombarda a volta che, se tanto seguito ebbe nelle chiese romaniche delle altre regioni, non in flui nell'isola se non dopo il XIV secolo.

I costruttori delle nostre chiese medioevali, mentre nei muri laterali e nelle absidi svolsero con un'uniformità, che impressiona, il solito motivo degli archetti pensili più o meno ricchi, più o meno ornati. nelle facciate svilupparono diverse e spiccate forme architettoniche, che non sempre hanno riscontro con i modelli toscani da cui derivarono la loro arte e la loro tecnica.

Così il motivo architettonico della facciata della Chiesa di S. Maria del Regno di Ardara, pur avendo molte analogie nelle linee generali, differenzia dalle facciale di S. Giusta e di S. Semplicio di Terranova che alla loro volta si discostano dall'architettura di S. Maria d'Uta e di S. Maria di Tratalias.

Tuttavia queste chiese, malgrado tali differenze, hanno di comune una forma predominante: il paramento in pietra da taglio senza logge e senza colonnine, nel quale spiccano con diversità di tecnica e d'arte a seconda del monumento i fattori costruttivi più essenziali dell'architettura