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le cave e le foreste, si costruiva quasi senza sborso di moneta. E se qualche volta chiamaronsi maestranze di muratori e di scalpellini da lisa, a questi era sufficiente compenso del loro lavoro i buoni desinari e le comode celle per dormire.

Scarsa essendo nel mercato economico la moneta, evitavansi quant'era possibile le spese vive e perciò quei lavori, come i rivestimenti marmorei ed i musaici, in cui più che l'opera dell'artefice avea valore la preziosità della materia, raramente trovarono applicazioni nelle nostre costruzioni medioevali.

Per lo più il paramento esterno estendevasi anche nell'interno e la tradizionale lavorazione medioevale della pietra da taglio trovava mirabili applicazioni nelle arcate, nei pilastri, nelle cornici, qualche volta nelle transenne e molto spesso negli amboni <! negli altari.

Questi erano semplici ed in pari tempo eleganti: una tavola monolitica in marmo od in altra pietra consistente sopportata da quattro colonnine agli angoli. Ebbimo la ventura di rinvenirne due, che sono ancora in ottimo stato senz'alterazione alcuna, in S. Pietro di Sorres e nel Duomo di Cagliari.