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molteplice varietà di tipi. quali del resto da per tutto in Italia durante il periodo romanico.

Penetriamo nell'interno di una delle nostre Chiese medioevali, debolmente illuminate dalla luce, che entra attutita dalle finestrine feritoie a sguanci interni ed esterni. Non ravvivano le pareti le ornamentazioni ricche di colori. di musaici delle chiese medioevali dell'altra isola a noi vicina, non marmi preziosi quali si ammirano nelle chiese toscane, alle quali le cave di Carrara, di Siena e di Prato diedero coi tersi paramenti il fascino delle loro tinte, non musaici a fondo d'oro, ma il semplice paramento in pietra da taglio, qualche volta alternato a pitture a bon fresco, imprimente una nota d'austerità alle oscure navate.

Questa semplicità che tanto stranamente contrasta colle ornate pareti esterne rispecchia le condizioni economiche, caratterizzanti il periodo dei giudicati, ch'ebbi cura di rilevare nei brevi cenni storici, premessi a questi studi critici.

Prima che le condizioni sociali della Sardegna si evolvessero a contatto delle fresche energie di Pisa e di Genova i maestri di muro c di pietra crano alla dipendenza diretta del signore o del giudice come servi inerenti alle donnicalie.

Le cave abbondantissime di arenarie, di trachiti, di calcari e di graniti fornivano belle pietre da taglio dalle diverse e vaghe gradazioni di tinte e le foreste fiorenti nelle brulle pendici dei nostri monti la quercia dura e forte per i coperti. Con questi materiali, che i giudici, i signori e le corporazioni monastiche aveano a mano, e con gli artefici, che come servi erano parte dei loro tenimenti e di cui potevano usufruire come