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gredirono gran che e solo negli ultimi anni per opera del Dove, del Santoro, del Besta, del Calligaris, del Bonazzi, del Brandilcone, del Zirolia ed in special modo per le dotte ed accurate ricerche del Solmi, che dedicò al periodo storico sardo dell'alto medio evo il suo acuto ingegno e la vasta dottrina, si potè ottenere sulla costituzione sociale e politica anteriore al mille e sulle prime relazioni fra Pisa e la Sardegna un com plesso di elementi e di deduzioni, che se non portarono l'ultima parola sopra il discusso e grave argomento, certo lo schiarirono e lo delinearono.

Per questi studi risulta lucidamente chiarita alle vicende storiche della Sardegna l'immunità da ogni dominazione longobarda e franca fino allora affermata e supposta: tutt'al più qualche secolo prima del mille erano rapporti commerciali e monastici fra l'isola ed il mezzodì della Francia, che dovettero influire sulle istituzioni sarde. I saraceni resero infide le coste dell'isola, ma la loro azione fu da pirati e non da dominatori.

Il governo dei giudici si è svolto direttamente e spontaneamente dalle magistrature bizantine, dopo che la Sardegna, tra il secolo VIII ed il X, si trovò sciolta da ogni effettiva soggezione dall'impero orientale, e potè trarre dalle vecchie istituzioni non pure il nome, ma la forma ed il contenuto del suo nuovo organismo. Sulla via di procedimento, seguita da questo sviluppo, sulle cause, sul tempo della divisione della Sardegna in quattro giudicati e sul carattere interno di questo dominio in quei primi secoli sono le opinioni tanto più varie ed incerte, quanto più scarse le testimonianze storiche; na par già che, in tanto buio di storia, sia sufficiente il poter fissare, con relativa sicurezza quel punto di partenza1.

  1. A. Solmi, La Costituzione Sociale e la proprietà fondiaria in Sardegna in Archivio Storico Heliano, Disp. 4 del 1904.