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vescovi delle diocesi sarde, che hanno maggiore importanza di quel che non possano avere le solite beghe di campanile, giacchè forse rappresentano gli ultimi sprazzi dell'influenza venuta d'oltre mare.

Dell'invadenza di questi monaci sono indice le chiese, poste alla dipendenza del priorato di S. Saturnino e cioè le chiese di S. Lucifero de Pau. di S. Maria ad Vincas, di S. Antioco de Sulcis, di S. Maria. di S. Elisio de Nora, di S. Pietro de Piscatore, di S. Vincenzo di Sigurra, di S. Barbara de acqua frigida, di S. Ambrogio, di S. Maria de Paradiso, di S. Maria de Sabolla, di S. Pietro de Sena, di S. Maria Giyp, di S. Maria de Arcu, di S. Elia del Monte, di S. Maria de Portu Salis, la maggior parte posti nei dintorni di Cagliari e nel Sulcis.

Questi rapporti così estesi, ed il fatto che il priorato dipendente da S. Vittore s'intitolava a S. Saturnino, fanno dubitare che la chiesa fosse sotto l'invocazione non del martire Cagliaritano, patrono della diocesi, ma di S. Saturnino, martire marsigliese venerato nel mezzodì della Francia, dove si trovano moltissime chiese sotto quest'invocazione e dove ancor oggi sono quindici comuni denominati Saint-Saturnin.

Posto ciò e tenuto conto di quanto abbiamo esposto sui rapporti, che dovettero intercedere fra la Francia Meridionale e l'isola nostra, si presenta spontanea l'ipotesi se il nome di S. Saturnino non sia che un'eco dei pii sentimenti di gente, ch'ebbe influenza sulle vicende della nostra isola.

Fra i documenti di S. Vittore di Marsiglia havvene uno, che ci sarà di grande giovamento nello studio architettonico della Chiesa, perchè ne attesta la riconsacrazione nel 1° Aprile 1119 coll'intervento del Cardinale Pietro, legato pontificio, del giudice e di tre presuli: quod ego Willelmus gratia Dei Kalaritanus archiepiscopus, inspirante summi et aeterni regis providentia, post innumera variaque certamina, tandem sopitis omnibus litibus, omnique suppresso molimine, ut Deus omnipotens misereri dignetur, et in die suprema meritis beatorum Victoris et Saturnini illesus existam ab omni impetu malo, instante et agente domno Petro apostolicae sedis cardinali atque legato, tertia die post Pascha, videlicet Kalendis aprilis, precibus etiam Berengarii prioris, cuius fides et devotio erga nos multa fuisse ab