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CONCLUSIONE.


Giunto al termine di questo studio, non posso esimermi dal riassumere brevemente, in conclusione sintetica, le impressioni artistiche e le constatazioni che ebbi modo di mettere in rilievo.

La Sardegna non ebbe nei periodi storici arte propria, mentre in epoche preistoriche le forme architettoniche e scultoriche raggiunsero uno sviluppo, che non ebbero l'eguale le altre regioni d'Italia: i bronzi sardi ei grandiosi monumenti megalitici, nuraghes, per il loro numero, per la loro imponenza e perfezione attestano della potenza raggiunta dalle genti eneolitiche, da quella schiatta mediterranea, cioè, che per prima approdò nei lidi sardi.

A queste primitive manifestazioni vennero a sovrapporsi muove correnti e nuove civiltà che allontanarono dal litorale e dai campidani le antiche genti, internandole nella regione più montuosa, in quella Barbagia che attraverso tante civiltà mantenne le rudi e fiere caratteristiche dell'antica razza.

Le più evolute forme dell'Oriente soffocarono in breve non solo gli elementi costitutivi, ma anche il sentimento e le tradizioni dell'arte sarda che solo si perpetuarono negli oggetti più umili dai nomadi pastori.