Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/420

che limitano lateralmente la Natività del pulpito di Siena, scolpito da Nicola Pisano, più che alla scuola di questo grande riformatore si collegano a quell'arte plastica che ebbe in Andrea Pisano ed in Nino. suo figlio, i rappresentanti più puri, ed alla quale l'Orcagna portò il con tributo di una tecnica delicata e di un'arte squisita.

Nella Cattedrale d'Oristano sono altri due bassorilievi con statuine di santi entro nicchiette gotiche, ma queste sculture s'inspirarono ad altre scuole che non sieno quelle di Nicola e di Andrea.


Altri edifici gotici sembrano derivare direttamente da quell'arte romanica pisana che, fiorita nelle rive dell'Arno, si svolse con rigoglio di forme nelle vallate e nei campidani di Sardegna.

La Chiesa di S. Gregorio di Sardara fra queste: una porta con arcata a sesto acuto è inquadrata fra due pilastrini sagomati che prolungansi in alto sino alla prima serie d'archetti circolari. Sovrasta la porta un bel rosone e corona il motivo architettonico centrale e predominante una leggiadra galleria di archetti con colonnine, le cui basi poggiano su mensoline, sporgenti dal paramento in pietra da taglio.

Questa forma decorativa non ha altri riscontri in Sardegna ed è una geniale modificazione delle gallerie delle chiese del secondo gruppo.

Sotto le falde del frontone, deturpato da un sostegno campanario. rincorre una serie ascendente d'archetti poggianti su mensoline.

Abbiamo in questa facciata qualche accenno al gotico, ma la struttura è romanica pisana. Mortificando il tipo della porta e portandolo