Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/403

In questi loggiati riscontriamo le particolarità costruttive ed artistiche, che abbiamo veduto nel convento di S. Domenico, svolte però con linee architettoniche più eleganti e più ardite.

Il patio quadrangolare è cinto da porticati, di cui le arcate, sagomate goticamente, poggiano su pilastri polistili dai capitelli ornati di fiorami intrecciati a figure mostruose.

I tre loggiati, esposti a levante, a ponente, ed a mezzogiorno sono costituiti da un'unica serie di moduli costruttivi, per cui le volte a crociera con nervature sagomate, intersecantisi diagonalmente al centro, poggiano in parte sui pilastri recingenti il cortile ed in parte su mensole sporgenti da un muro continuo, nel quale erano praticate le porte d'accesso alle diverse celle del chiostro.

Nel lato di levante si ha un unico vano, un trait d'union fra due cortili, coperto da dodici volte a crociera, poggianti ancor esse su pilastrini polistili.

Niente di più grandioso di questo succedersi di arcate riccamente sagomate e di volte cogli spigoli cordonati.

Un attento e minuzioso esame di questa costruzione francescana, la di cui grandiosità s'intravede attraverso le posticce e perciò facilmente rimovibili costruzioni eseguite per adattarla a caserma, porterebbe certo a risultati non scevri d'interesse. Ne accenniamo alcuni che mostrano l'arditezza ed in pari tempo la genialità e l'indipendenza da formule costruttive ed artistiche dei medioevali costruttori.

Il modulo fondamentale costruttivo è costituito da un rettangolo, coperto da crociera gotica impostantesi su pilastri che agiscono come fulcri. Ora le dimensioni di questo modulo variano da loggiato a loggiato con grande libertà, unicamente secondo le esigenze organiche