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dall'isola madre. Non ritengo attendibile quest'assegnazione, giacchè nessun documento ci attesta di una lunga permanenza di saraceni nei lidi e nelle città sarde; anzi tutto c'induce a ritenere il contrario, come si può desumere da diversi passi della storiografia mussulmana.

Quando lo studiò il La Marmora, questo castello, benchè in rovina, non presentava aggiunte e sovracostruzioni che ne alteravano il primitivo e pittoresco aspetto. Oggi si costrusse sopra le vecchie mura, rivestite di grossi macigni trachitici tolti da edifici dell'antica Sulcis, e l'antica fortificazione ha perduto non poco del suo fascino. Malgrado queste alterazioni, appare indubbia la diversità fra questo castello e gli altri eretti al tempo dei giudici che gover narono dopo il mille. Per la sua disposizione planimetrica, per la struttura che ricorda le più antiche costruzioni dell'isola. ritengo che la sua origine sia bizantina, benchè i pochi elementi costruttivi rimastici non siano tali da permetterci esatti riscontri colle opere fortilizie. che gli imperatori d'Oriente cressero in Italia e nelle coste africane.


Eretto nel confine fra il giudicato d'Arborea e di Cagliari, il Castello di Sanluri fu il teatro di quelle sanguinose lotte fra gli ultimi giudici nazionali ed il governo aragonese, nelle quali un piccolo giudicato, sostenuto dalla tenacia di un valoroso popolo e dalla virtù di principi, tenne per secoli fronte ad uno dei più potenti reami d'Europa che coll'occupazione degli altri giudicati l'attorniava da ogni parte.

Esso sorge ad un'estremità dell'abitato di Sanluri ed è costituito da un corpo di fabbricato rettangolare con cortile centrale. Agli angoli erano quattro torrette, di cui tre si conservano tutt'ora e sono riunite da una