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questa città non solo non si conosce opera alcuna di quest'architetto, ma non si conservano documenti che attestino di questo valente costruttore.

Per queste considerazioni io propendo a ritenerlo originario della nostra isola, considerato anche che il nome suona sardo.

Di più, nell'atto solenne di pace tra il re Don Giovanni d'Aragona e la Giudicessa egregie domine Flienoris de Arborea, stipulato nel 24 Gennaio 13881, fra i rappresentanti delle città delle ville e dei comuni dipendenti da quest'ultima e dai sardi. di lei fautori ed aderenti, è menzionato un Elia Sanna habitator laci de Capula ed un Barroche de Serra officiali loci de Capula.

Non è improbabile che qualche ascendente dell'architetto delle due belle torri di Cagliari abbia avuto i natali a Capula, villa ora distrutta del Logudoro presso Ardara, e che, portatosi in altre contrade, sia stato chiamato col nome del paese d'origine, e che questo per forza di consuetudine sia stato trasmesso ai discendenti.

Ad ogni modo, sia questa od altra considerazione, non havvi ragione alcuna di ritenere pisano quest'artefice, che molte circostanze, fra le quali il posto dove svolse la sua attività ed il nome, inducono a ritenerlo per sardo.

Nel XVI secolo la torre, avente una specula pro navigis appellentibus

  1. Tola, Cod. Dipl. Sard., Secolo XIV.