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In una parete esterna della chiesa è murato un bassorilievo, che reca una porzione di figura umana, vista di fronte, con lunga tunica a maniche, con colletto ornato e con larga fascia al petto1.

Da questo non indifferente materiale epigrafico rinvenuto in una ristretta porzione dell'isola il Prof, Solmi pervenne col suo fine discernimento di storico e di critico a congetture, che sono sprazzi di luce nel buio che avvolge l'origine dei giudicati2.

Fondandosi nell'avvicendamento del nome di Torcotorio a quello di Salusio, il Solmi distingue il nome personale del giudice dal nome pubblico o di governo. Mentre questo è sempre identico, Torcotorio o Salusio, invece, il nome personale, che talora si identifica col nome di governo, può essere qualche volta da questo essenzialmente diverso.

E questo avvicendamento dei due nomi, qualunque sia quello privato che abbia il giudice, permette insieme al contenuto delle iscrizioni bizantine d'integrare la serie dei giudici, iniziandola col Torcotorio, imperiale protospatario e arconte di Sardegna, ricordato nell'iscrizione di S. Giovanni d'Assemini. A questi, che ebbe per moglie Geti e che regni probabilmente intorno alla metà del X secolo succedette il figlio Salusio, già aggregato, come risulta dalle iscrizioni di S. Sofia al trono del padre, ed

  1. A. Taramelli, Iscrizioni Bizantine ecc. ecc., pag. 137.
  2. A. Solmi, Le carte volgari dell'Archivio Arcivescovile di Cagliari, Firenze, Tip. Galileiana, pag. 69.