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La cinta. di cui abbiamo determinato lo svolgimento, racchiudeva LIML zona abbastanza limitata del colle calcareo. Malgrado ciò, la vita quivi palpitava attiva ed intensa, mentre decadeva in quella parte della antica città, che avea costituito il centro della potenza del giudicato cagliaritano ed in cui era stata la reggia dei giudici e la collegiata di S. Maria de Cluso.

Nel Castello prese rapido aumento il nucleo di popolazione schiettamente pisana: quivi mercanti e banchieri aveano aperto banche commerciali, impiegando i loro capitali nelle industrie locali; i marinai ed i mercanti eransi ridotti sotto le ali sicure del forte1.

Sull'altipiano del colle era una piazza che fimo dal 1217 si trova menzionata col nome di platea communis. In questa piazza pulsava intimamente e con febbrile attività la vita della colonia pisana anche prima che il console ottenesse da Benedetta di fortificare il colle dominante l'antica città dei giudici. Infatti, poichè dalla lettera di questa giudicessa si deduce che la cessione del superbo colle venne strappata dai mercanti pisani verso il 1217, non è concepibile che in meno di un anno si potesse erigere non solo quel formidabile baluardo, di cui i grandiosi avanzi ci danno un criterio per giudicar della sua imponenza, ma anche buona parte dei fabbricati privati e pubblici del Castello. Intorno alla platea communis, di cui si ha memoria sicura in un documento del 1217, era la casa del Comune, che radicalmente trasfor-

  1. Solmi. Cagliari Pisana, pag. 20.