Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/348

il Castello, assicurando in tal modo la sua egemonia nell'isola per la quale da più di due secoli avea svolto azione di compenetrazione sempre intensa e ininterrotta.

Già fino dal 1217, quando ancora reggeva le sorti del giudicato di Cagliari Benedetta di Massa, una principessa in cui parvero con centrate tutte le debolezze della donna senza averne le virtù e che gli archivi ricordano in atti che sono pianti e singulti, il console pisano che nel giudicato tutelava gl'interessi della sua città, ottenne di poter erigere sul colle di Cagliari una rocca ben munita alle dipendenze della podestà e delle soldatesche di Pisa.

Il racconto di questi fatti si trac da una lettera che Benedetta. lamentandosi di queste sopraffazioni rivolse al pontefice: « Cumque post hec, heu pro dolor! altissima fruerer pace in tota terra mea, ecce Pisanorum consul cum multis sibi sequacibus nobilibus, multis minis, et terroribus, mullisque adulalionum persuasionibus in tontum, et taliter institit mihi, quod sine maximo rubore, ac intimo cordis dolore proferre nequeo, ut sine consilio, et voluntate banorum terrae meae virorum iuravi sibi, et communi Pisano in perpetuum una cum viro meo de novo fidelitatem; atque investitura terrae meae cum viro meo ab eodem consule per vexillum