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della navata centrale, in cui sono aperte alcune finestre circolari con forme timidamente gotiche.

Alla navatella a sinistra si accede da una porta laterale che presenta lo stesso tipo architettonico di quelle della facciata. Non ha alcunché di notevole ad eccezione di una serie di testine umane, rese con arte puerilmente naturalistica, che ricordano le modellature preistoriche. Essa resta inquadrata fra la soprastante cornice ad archetti trilobati e due strette lesene poste a lato. Nella lesena a destra più che scolpita è incisa una figura in rozzo rilievo.

All'altro lato di questa lesena è un momento funerario del massimo interesse: una tomba ad arcosolio elegantissima, benchè molto guasta che ricorda consimili monumenti delle Chiese S. Francesco e di S. Romana a Lucca.

Essa è costituita da un sarcofago romano di marmo bianco bacellato, sopportato da due mensoloni con sottomensole che sporgono dal muro. Lastre d'arenaria con gli orli sagomati coprono il sarcofago e sopra di esse poggiano due pilastrini ottagonali con capitelli decorati a fogliami e con basi attiche sagomate con gusto. Sopra di esse ed il muro impostano archi trilobati, dai quali parte un'imbotte a direttrice archiacuta. Manca il finimento superiore che si potrebbe facilmente completare con gli elementi che si conservano.

Le due tozze colonne di sostegno vennero collocate posteriormente a maggior rinforzo del sarcofago, non sembrando forse atti a sostenere il non lieve peso dei due mensoloni che originariamente sopportavano da soli l'intero monumento funerario.

Ad una testata del sarcofago romano vennero scolpite le armi gentilizie del personaggio. le di cui spoglie sono — o meglio erano — rinchiuse dentro la cassa marmorea.