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centrale è una rozza finestra rettangolare, avente lateralmente due lesene con quelle strane scanalature che abbiamo rilevato in S. Maria di Bonarcado, ma che non hanno riscontro alcuno, a quanto io mi sappia, nell'architettura medioevale italiana.

La tozza finestra non è antica, ma venne aperta posteriormente per dar maggior luce all'interno; in origine dovea esservi un'apertura circolare corrispondente a quella della facciata posteriore.

Nel frontone abbiamo piccole archeggiature trilobate ascendenti e poggianti su colonnine che dai pilastri d'angolo vanno sempre più crescendo fino a raggiungere la maggior altezza nella parte centrale.

La struttura architettonica di questa facciata è romanica e richiama tanto le gallerie del secondo gruppo quanto quelle del terzo. Le differenze purtuttavia sono così notevoli da escludere un'inclusione della Chiesa di S. Pantalco nell'uno e nell'altro gruppo. Infatti le archeggiature dei frontoni delle Chiese di Saccargia, di Sorres ecc. ecc. sono classicamente ampie con colonnine aventi capitelli elegantemente decorati, mentre in S. Pantaleo gli archi trilobati sono di piccole dimensioni, per cui si hanno dodici colonnine senza capitelli decisi ma con qualche testa ricavata in rilievo. Nè maggiori analogie presenta colle chiese del terzo gruppo, avendo questi archi trilobati ampi e sagomati a tori c cavetti, i quali senza capitello od ornato alcuno si prolungano verticalmente in giù fino a raggiungere colle basi la cornice orizzontale.

Il muro terminale della navata centrale ha la stessa decorazione della corrispondente facciata, per cui non c'intratterremo su di esso.

L'archeggiatura dell'abside è invece grandiosa: tre archi bizzarramente decorati e poggianti sui pilastri terminali e su lesene semi-ottagone, dividono la parete cilindrica in tre campate.

Nelle navate laterali rincorrono sotto la gronda, pur distandone di due filari, gli archetti trilobaui poggianti su mensoline e decorati colle più strane forme. Alcuni riproducono visi interessantissimi, in cui paiono rivivere il sentimento e la tecnica puerile degli artefici eneolitici che modellarono le statuine bronzee preistoriche.

Dopo un certo numero di archetti si ha una stretta e lunga le sena, poggiante con base attica sullo smusso dello zoccolo. Il fianco della navatella a sinistra ne ha cinque per cui esso resta diviso in sei campate.

La stessa decorazione ad archetti trilobati sono nei muri laterali