Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/298

ma, nonostante tale abbondanza di documenti, pochi edifici monumentali presentano tante incognite e tanti anacronismi.

La diocesi di Dolia è antichissima: il primo presule storicamente accertato è Virgilio che da un documento del 1089 si sa che teneva sua sede nella villa di S. Pantaleo (ora Dolianova) e ch'era suffraganeo dell'arcivescovado di Cagliari.

L'antichità della diocesi non significa che egualmente antica sia la Cattedrale che sotto l'invocazione di S. Pantaleo esiste tuttora e che si manifesta invece di costruzione posteriore al XI secolo. Indubbiamente a questa preesistette altra chiesa dedicata allo stesso santo, la quale poscia per vetustà o per non esser proporzionata all'importanza della diocesi si demolì per ricostrurre l'attuale con forme più eleganti e più grandiose.

Alla Cattedrale di S. Pantaleo accennarono il Valery, l'Angius, il La Marmora e lo Spano che pubblicò un disegno della facciata e del fianco, ma questi cenni e questi disegni sono sommarî ed incompleti, mancando ogni indagine artistica ed archeologica.

La chiesa è perfettamente orientata secondo le regole liturgiche colla facciata a ponente: la sua pianta è basilicale a tre navate con l'abside corrispondente alla nave centrale.

Questa poggia per mezzo di arcate direttamente su pilastri in parte a sezione rettangolare ed in parte polistili ed è coperta da tetto con armatura di cavalletti a vista, Le due navatelle laterali non hanno volte a crociera, ma sono, come quelle di Tratalias, coperte da tavolato.

Si ha nell'interno un insieme di linee architettoniche che ricorda le prime chiese romaniche erette nell'isola. Contrasta purtuttavia questa impressione un pilastro polistilo, in cui il capitello a foglie d'acanto attorcigliate goticamente a nodi ed a gemme, ci porta a tempi meno lontani.

Anche all'esterno si riscontra questa fusione di linee romaniche con elementi gotici, che appariscono timidamente nelle finestrine archiacute, nelle decorazioni salienti della torre campanaria e negli archetti trilobati dell'abside, delle facciate laterali e del frontone.

Nella facciata sono tre porte, delle quali la centrale è più ampia e colla cornice, che limita l'arco di scarico, raggiunge gli archetti del primo ordine.

La particolarità delle tre porte nella facciata, così comune alle