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chiese di Pisa, mi portarono a risultati che correggono le conclusioni, cui addivenni in base alle prime indagini. È vero che i Capraia ave- vano per insegne gentilizie tre spade (d'argento) in campo rosso, ma tre spade egualmente inclinate in campo rosso ornavano lo stemma d'altra nobilissima famiglia pisana, quella degli Scacceri. La differenza araldica consiste forse nel colore delle spade, ma essa non può risultare dalle armi scolpite nel marmo del pulpito.

Confrontiamo questi risultati colla metrica iscrizione da noi riportata nel precedente capitolo colla traduzione in volgare inserita nelle storie del Roncioni.

✠ castello castri concexit
virgini matri direxit
me templum istud invexit
civitas pisana
. . . . . . . . .


Essa non è d'attribuirsi nè alla fondazione, nè all'ampliamento della Cattedrale di Cagliari e ciò risulta dalla stessa iscrizione. Infatti traduciamo letteralmente:

La Città Pisana mi donò a Castel di Castro, mi diresse alla Vergine Madre e mi eresse in questo tempio, correndo l'anno dell'incarnazione 1312. Trattasi adunque non del bel tempio, che non si potea trasportare neanche traslatamente ma di qualche cosa trasportabile. E questo concetto emana anche dalla bella, se non esatta, traduzione del Totti che incomincia: Qui con nave portommi . . . . . .

Ammesso adunque che quest'iscrizione si riferisca a qualche oggetto trasportabile, il nostro pensiero non può non ricorrere al pulpito. Si spiega quindi nel pulpito lo stemma degli Scacceri che. occupando la carica più eminente nel Castel di Castro ed in pari tempo essendo operaio dell'Opera del Duomo di Pisa, fu probabilmente l'ispiratore dell'invio e l'organizzatore della ricomposizione del pergamo.

Ciò sarebbe sufficiente per non lasciar dubbi di sorta su queste conclusioni: purtuttavia volli estendere le mie indagini per conoscere l'ubicazione della metrica iscrizione e da un passo dell'Aleo, sfuggitomi nelle prime ricerche, mi risultò che quest'epigrafe era fissata nel pulpito « para perpetua memoria fixaron en el sobre a « dicho pulpito » e che,