Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/280

o rimozioni e, quando se ne riscontrassero, quali fossero le forme primitive.

Le aggiunte sono evidenti: fra i capitelli delle colonne e la vaga cornice, squisitamente intagliata, che limita inferiormente le lastre scultoriche, abbiamo una struttura marmorea a grandi sagome bacellate che evidentemente fu collocata quando gli amboni dal sito primitivo si portarono dove sono presentemente. L'anacronismo stilistico salta anche agli occhi di un profano.

I capitelli, le basi ed i fusti delle colonne per la sagomatura e per le leggiadre ornamentazioni mostrano d'esser coevi all'opera pisana, mentre ne sono posteriori gl'informi dadi in muratura, su cui poggiano le colonne dei pulpiti.

Abbiamo, per seguire una consuetudine che per più di un secolo non fu contrastata da verun scrittore, parlato di due amboni, benché, usandosi nelle chiese medioevali accomunare la lettura dell'evangelo e dell'epistola in un solo pergamo, non possa non recar meraviglia tale sdoppiamento. Questa ed altre considerazioni d'indole artistica fecero in me sorgere il dubbio che i due monumenti originariamente non costituissero due pulpiti separati e ch'essi invece non fossero che parti di un unico pergamo. Questo dubbio divenne certezza quando estesi le mie indagini agli scrittori che lo conobbero nella primitiva ubicazione e forma, indagini che ampiamente esposi in altre mie pubblicazioni.

Già il Fara nel suo cenno descrittivo sul Duomo parla di un suggestus marmoreus affabre laboratus multis sustentatur columnis spiralibus super quatuor leonum simulacris residentibus.

Il Padre Esquirro è più esplicito e nella sua opera Santuario de Caller a pag. 202 narra che i Pisani dentro de la Iglesia hizieron un pulpito de marmol, con ocho quadros, esculpidos en ellos historias del nuevo testamento de personaye grandes de statura de un nino, a este pulpito le sustentan quatro leones grandissimos, coda qual tiene encima de las espaldas una columna de finissimo Jaspe y sobre la columnas estributado el pulpito tiene cada leon un animal hazido con las garras. . . . .

Anche il Vico parla di un pulpito que estiva sobre unos Lcones de hermosissima fabrica, todo ello de marmol finissimo, obra muy luzida y costosa. . . . .

Non può sorger dubbio alcuno: i due così detti amboni della cattedrale di Cagliari sono parti di un pulpito pisano che originariamente,