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stesso sito dove S. Paolo pose per la prima volta il piede approdando nell'isola e predicò il Vangelo ai sardi: sono le solite leggende che valgono tanto quanto i simulacri di S. Luca di cui abbondano le chiese cattoliche. non esclusa la nostra Cattedrale.

Le carte del monastero di S. Vittore di Marsiglia, nell'enumerazione dalle chiese dipendenti dal priorato di S. Saturnino, accennano ad una chiesa sotto il titolo di S. Maria in Portu Salis, che tutto la presumere sia l'attuale chiesa di S. Bardilio che le carte pisane menzionano anche come S. Maria del Porto.

Nè questa presunzione è contradetta dalle forme costruttive rimasteci, giacchè nella facciata e nei fianchi sono svolte forme romaniche che possono attribuirsi ai primi del XII secolo se non ad epoca anteriore.

Sotto il nome di S. Maria del Porto si ha il primo ricordo di questa chiesa in una pergamena dell'Archivio di Stato di Pisa. Le disposizioni del Breve Portus Kallaretani e gli statuti inediti della Città di Pisa accennano a questa chiesa, come a quella intorno alla quale si raccolse il primo nucleo di quei navigatori e di mercanti che aveano scelta Cagliari a centro della loro colonizzazione e dei loro commerci.

Anche dopo la costruzione del bel castello S. Maria del Porto resto la chiesa dei mercanti e dei marinai. Nel suo altare doveano giurare i carmelenghi del porto e per l'opera di S. Maria il capitano di ciascuna nave entrata nel porto di Cagliari, dovca sborsare una certa somma: Allonore della beata vergine maria. Noi consuli siamo tenuti di far dare dal padrone di catuno legno, loquate sinauleggiasse impisa u in